Armonia: suonare un periodo con una cadenza interrotta

Continuiamo il tema del gioco delle modulazioni. Nel precedente articolo, abbiamo scoperto che per giocare le modulazioni, abbiamo bisogno di una base, che è spesso il periodo (in generale, più spesso, viene riprodotta solo la sua seconda frase).

Questo articolo è stato chiamato "Armonia: un periodo per il gioco", puoi leggerlo facendo clic sulle parole evidenziate. Se il collegamento ipertestuale non funziona, prova a cercarlo sotto l'intestazione "Materiali di studio" nel menu a sinistra del sito, o semplicemente digita il nome dell'articolo nella casella di ricerca. Il maggior valore dell'articolo sono esempi musicali del periodo del gioco. Ora propongo di considerare lo stesso periodo, ma in una forma diversa.

Il gioco dei periodi con la seconda frase estesa introducendo una cadenza interrotta è lo stadio che prepara il gioco di modulazione in quanto tale. Ed ecco perché. In primo luogo, un tale periodo di per sé può portare alla modulazione: beh, ad esempio, puramente in senso funzionale, quando il livello VI (naturale o basso) funge da accordo generale, equiparando due toni. In secondo luogo, in senso acustico, la svolta ellittica della D7-VI prepara l'orecchio del musicista per le transizioni che sono inaspettate nel loro effetto sonoro. Si vorrebbe notare che in realtà l'orecchio del musicista è già allenato, ma nel compito armonico la musica è servita in una porzione così piccola che, rispetto ai flussi sonori di grandi composizioni musicali con i loro frequenti e numerosi cambi di armonie, l'udito reagisce più acutamente a tali transizioni.

Quindi, il periodo maggiore con la cadenza interrotta:

Qui la seconda frase è espansa, contiene due cadenze, una di esse è una cadenza imperfetta interrotta (misure 7-8), in cui al posto del tonico viene assegnato il sesto stadio, l'altro è il finale con tonico perfetto (misure 9-10). Non dirò che è una semplice ripetizione della cadenza stessa per questo periodo, piuttosto, al contrario, così puoi cambiare qualcosa nell'ultima cadenza. Ho giocato in modo completamente diverso (non mi piace neanche). Per raggiungere un climax, è possibile aumentare la tessitura della voce superiore (almeno al livello di una singola mossa), immettere un ritmo punteggiato (come se si organizzano i toni prima della fine) o aggiungere la ritenzione non preparata nell'ultima misura. Io, come amante delle cadenze imperfette, completerei semplicemente la costruzione della quinta in sintonia con la posizione melodica, ma sfortunatamente, nel contesto del compito di apprendimento, ciò è inammissibile.

Vediamo allo stesso tempo questa costruzione, solo nella modalità minore minore con lo stesso nome:

Quanto bene il sesto passo suona in minore! Potrebbe essere introdotto nel maggiore (nella sua forma armonica, più abbassando il terzo passo), quindi proprio da quel momento sarebbe stato possibile portare tutto all'ultimo cadzan in minore. Penso che nei contrasti la ripetizione delle cadenze sia giustificata, ed inoltre sia espressiva. Sì, a proposito, in questo caso, una modulazione da maggiore a minore con lo stesso nome sarebbe molto semplice in termini di tecnica.

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